Sarò sempre grata ad F. per non avermi chiesto di aspettarlo. Il problema era lui, sostiene, il problema ero io, sostengo, ma questo è un altro discorso.

Certo è che se lui mi avesse chiesto di dargli del tempo per capirsi, decidersi, crederci, io avrei messo in standby la mia vita e sarei rimasta in una sorta di limbo. Probabilmente all’inizio sarebbe stato anche piacevole, avrei avuto qualcosa a cui aggrapparmi, avrei potuto sperare nell’happy ending. Ma se poi lui non si fosse capito e deciso. O se avesse creduto in qualcos’altro o in qualcun altro? Avrei buttato davvero tanto tempo. Non che sia andata tanto diversamente. Per un po’ ci ho sperato comunque. Sperato che lui cambiasse idea, che vedesse in me qualcosa che gli era sfuggito, che… non so nemmeno io.

In questo modo però, senza nessuna richiesta o pretesa da parte sua, non ho nulla da rimproverargli, nessun rancore da covare e assolutamente niente da recriminare o peggio, rinfacciare.

Le promesse, seppur vaghe, rimangono per sempre scolpite nell’animo. E una sua promessa davvero non l’avrei potuta scordare!