Nessuno conosce la solitudine meglio di me

virgolette aperte
Nessuno conosce la solitudine meglio di me. Nessuno. Neanche chi non ha mai avuto due piedi freddi nel letto accanto a sé nelle lunghe notti d'inverno, chi non sa cosa siano un paio di mani affettuose che gli insaponano i capelli, e neppure il bambino obeso con cui nessuno vuole giocare a ricreazione, o la ragazzina con gli occhiali e i brufoli che si è già letta tutti i libri della biblioteca del paesino in cui va in vacanza perché non ha amiche. Nessuno... neanche il naufrago aggrappato a un pezzo di legno in mezzo a un oceano sconosciuto...

solitudineMa che cos’è la solitudine? È forse uno stato fisico l’essere soli? Sicuramente no… si può essere soli anche in una piazza affollata… o in uno stadio pieno di persone.
È allora uno stato mentale? Non credo neanche questo. Vecchioni cantava in una sua vecchia canzone: “…e non si è soli se qualcuno ci ha lasciato, si è soli se qualcuno non è mai venuto…”. E chi non ha mai avuto un amore, un’amicizia, un qualcuno che gli è stato accanto? 
E allora la solitudine è forse qualcosa che vive dentro di noi e che noi stessi vogliamo provare… vivere.
È forse qualcosa che noi stessi cerchiamo, consapevoli che può farci male, ma che fa parte del nostro essere. È forse qualcosa che pur facendoci diventare perdenti solitari ci fa godere quando accadono cose che fanno giustizia, che sfidano la realtà e il destino, e che mitigano la terribile condanna della solitudine.

Citato da Emilio

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Titolo: Il contrabbandiere di parole
Autore: Natalio Grueso
Casa editrice: Salani
Genere:Narrativa

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