Le vite che non sto vivendo

virgolette aperte
Qualche volta posso sentire le mie ossa sforzarsi sotto il peso delle vite che non sto vivendo…

uomo con zainoIl dubbio di non aver colto tutte le possibilità che la vita aveva da offrirmi lo porterò sempre con me. Da eterna insoddisfatta il mio pensiero si dirige sempre alla prossima sfida, al prossimo lavoro, alla prossima vacanza… Credo proprio di non essere in grado di godermi il presente perché sempre proiettata con la mente a qualcosa di più interessante che potrebbe arrivare. E se non arriva? Quanto tempo perso ad aspettarlo, a sperarlo.
Soffro di insoddisfazione cronica. Si può guarire? Almeno migliorare un pochino?
Mi capita di chiedermi se sarò mai capace di essere felice finché mi porto dietro questa sensazione di incompletezza, come se mancasse un pezzo del puzzle che però nella scatola non c’è.
Di certo se penso a come vorrei la mia vita non mi viene in mente la parola Tranquillità, piuttosto Frenesia, Euforia, Dinamismo. Forse ora che ho da poco superato i trent’anni è il momento di fare un bilancio. Sarò capace di interrompere questo circolo vizioso che finora, non posso negarlo, mi ha portato a non annoiarmi mai (perché non facevo in tempo) ma allo stesso tempo non mi ha fatto affezionare a niente. Non è forse giunto il momento di costruirsi delle certezze? Una casa, un compagno, un lavoro fisso? Sento già una morsa alla pancia solo per averlo scritto, non credo riuscirò a ripeterlo ad alta voce.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: Molto forte, incredibilmente vicino
Autore: Jonathan Safran Foer
Casa editrice: Guanda
Genere: Narrativa

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