Vivere felici in una sciocca incoscienza

virgolette aperte
È meglio essere infelici, ma sapere, piuttosto che vivere felici in una sciocca incoscienza.

Vivere felici in una sciocca incoscienzaPer continuare con una citazione, un certo Gesù ha detto “La verità vi renderà liberi”.

Io no ne sono proprio convinta, sono ancora in una fase Occhio non vede, cuore non duole. Lo so, mi autoconvinco di quello che non mi fa stare male. Lo faccio sempre. Molte volte mi piacerebbe sapere cosa pensa il mio capo di me, sapere se sto lavorando bene, capire che opinione hanno di me gli amici… La paura di scoprire qualcosa che non sono preparata a gestire però è tanta, troppa. Quindi non chiedo, ma dentro mi interrogo. E interpreto come posso ogni mezza parola, ogni sorriso abbozzato, ogni sguardo.

Forse la più grande menzogna che mi sia raccontata è il fingere che S. non sia sposato, o forse l’ignorare che lo sia. E che il fatto di parlarci e raccontarci ogni giorno non sia qualcosa che va oltre una semplice amicizia e sfoci nella complicità, che forse poi è peggio del sesso. Sì, l’ho fatto, o meglio non ho fatto qualcosa: non ho chiesto. Anzi peggio, ho chiesto di non sapere, ho chiuso in una scatola questa parte della sua vita, lontano dalla mia vista, dove non arriva il mio pensiero ma soprattutto il mio senso di colpa. Mi ripeto che se ne avessi la certezza avrei il coraggio di chiedergli di non sentirci più. Ma in fondo non è quello che voglio, e anche se la certezza in cuor mio già ce l’ho, continuo su questa strada, di certo piena di ostacoli ma che ancora riesce a farmi provare delle emozioni.

È chiaro che io sia ancora pervasa da una sciocca incoscienza, come la chiama Dostoevskij, e forse sono troppo grande per questo atteggiamento di negazione.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: L’idiota 
Autore: Fëdor Dostoevskij 
Casa editrice: Einaudi
Genere: Narrativa

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