Ma chi sono io?

virgolette aperte
Ma chi sono io? La mia risposta: sono la somma di tutto ciò che è accaduto prima di me, di tutto ciò che mi si è visto fare, di tutto ciò che mi è stato fatto. Sono ogni persona e ogni cosa il cui essere al mondo è stato toccato dal mio. Sono tutto quello che accade dopo che me ne sono andato e che non sarebbe accaduto se io non fossi venuto. E ciò non mi rende particolarmente eccezionale; ogni “io”, ognuno di noi che siamo ora più di seicento milioni, contiene una simile moltitudine. Lo ripeto per l’ultima volta: se volete capirmi, dovrete inghiottire un mondo

Ma chi sono io?Poco ma sicuro!

Se penso a chi ero, un grande grazie lo devo allo scoutismo. Dormire in una tenda, farmi da mangiare in una gavetta, camminare con lo zaino sulle spalle mi hanno insegnato che ho più risorse di quante credessi di possedere. Ho imparato che condividere certe esperienze, sì anche cantare e danzare in un prato, con dei compagni di avventura ci rende fratelli per la vita. Grazie allo scoutismo ho conosciuto una delle amiche più care, che custodisco gelosamente e che sa tutto di me. Ma lo scoutismo è più di tutto questo. è imparare ad assumersi delle responsabilità. Da quelle piccole delle coccinelle che devono presentarsi puntuali alla riunione della domenica mattina, a quella della capo che porta al campo un gruppo di trenta ragazze. è prenderci cura di chi ci sta affianco. Io ho scoperto qui l‘empatia, la condivisione, la spiritualità.

Se penso a chi sono diventata, fondamentale è stato l’aver lasciato lo scoutismo. Ho dato tanto e ho preso molto di più. Finché ho sentito che non ero più in grado di dare e prendere niente. è una sensazione che è arrivata all’improvviso, con un misto di dolce e amaro in bocca. Il dolce della voglia di camminare da sola senza una comunità di riferimento a sostenermi, l’amaro di perdere l’unica cosa che mi legasse ad una dimensione spirituale. Il sentirmi stretta in certe dinamiche e modi di pensare credo comunque sia stato determinante. Quello è ormai un mondo che non mi appartiene più e in cui non posso più vivere.

Se penso a chi sarò, credo che un ruolo decisivo lo stiano giocando le persone che ho incontrato nell’ultimo anno e mezzo. I colleghi che mi hanno accolto, i nuovi amici che ho conosciuto, le relazioni che ho vissuto. Ho la netta sensazione di stare vivendo il periodo più stimolante della mia vita. Periodo di scoperte e di profondo cambiamento. Chi sarò domani non lo so, non so neanche se mi piacerà quella persona. So che mi piace quello che vedo oggi.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: I figli della mezzanotte
Autore: Salman Rushdie
Casa editrice: Mondadori
Anno: 1981
Genere: Narrativa

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