Senza controindicazioni

virgolette aperte
Stefano apre le braccia, mi dice vieni qui e mi stringe a sé. Mi abbraccia come si abbraccia una nonna che compie cento anni, una bambina che si è appena sbucciata il ginocchio, come si abbraccia un amore gentile, innocente, senza controindicazioni, un amore che avrebbe potuto essere, ma non è stato, non sarà.

Senza controindicazioniMi capita spesso di desiderare un abbraccio. Una stretta in cui perdersi, annullarsi, sentirsi sicuri e poi ritrovare se stessi. Perché certe volte c’è bisogno di ritrovarsi tra le braccia di qualcun altro per sentirsi di nuovo interi.

Lo desidero tanto ma ho altrettanta paura di chiederlo. Un po’ perché un abbraccio del genere deve arrivare spontaneo e all’improvviso. Un po’ perché temo la mia reazione. Potrebbe aprirsi una voragine che non so se sarei capace di richiudere. Ne avrei però proprio bisogno. Credo sia uno dei motivi per i quali io invece di abbracci ne dispenso molti. Forse troppi. Ma credo che gli abbracci non siano mai abbastanza, un po’ come i baci. Potrei mettermi in piazza con il cartello free hugs, ci penso!

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: Per dieci minuti
Autore: Chiara Gamberale
Casa editrice: Feltrinelli

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