Perché io in amore mi sento sempre fragile. Non una fragilità legata all’insicurezza, alla mancanza di fiducia.
Più una consapevolezza di avere tanto tra le mani, e quindi tanto da perdere, tanto da rovinare.
Mi ritrovo a piangere spesso per le troppe emozioni che convivono e si agitano nella mia pancia e non trovano altra via d’uscita se non attraverso gli occhi. Gocce che contengono fremiti, brividi, una sincerità che non riesco a contenere né mascherare.
Il pianto è spesso associato al dolore, e anche il piangere per amore fa certamente male, un male cane. Però è un male legato a doppio filo con la vita, col sentirsi vivi. Un dolore adrenalinico, elettrizzante. Ci pensavo proprio l’altro giorno: preferisco provare emozioni che fanno male piuttosto del non sentire niente, dell’apatia. Certo, provare gioia, allegria, euforia è meglio! Ma non posso pensare di non sentire nulla nella pancia.