Se non sei capace di parlare, scrivi!

virgolette aperte
E ripensai alle parole di Giancarlo dopo che gli avevo chiesto un consiglio su come rivelare a Viola il mio amore. “Ci sono dei momenti nei quali abbiamo il dovere di dire quello che ci passa per la testa,” aveva risposto, “non lo dobbiamo fare per gli altri, ma per noi stessi. Se non sei capace di parlare, scrivi. Scrivere è più semplice, ci permette di dire cose che a voce, forse, non saremmo capaci di dire."

Confessare o tacere? Questo è il dilemma! Quante volte vorremmo trovare le parole per dire esattamente quello che sentiamo nella pancia? Essere capaci di esprimere a voce quel pensiero così contorto che ci gira nella testa da giorni. Che si tratti di una dichiarazione d’amore o di mandare a quel paese qualcuno uscirsene con la frase giusta al momento giusto è tra le cose più gratificanti ma, ahimè, di più difficili da realizzare!

E allora via con i discorsi chilometrici preparati nella mente, fiumi di parole ripetuti come un mantra e pronti per essere sganciati al momento giusto. E guai se qualcuno ci interrompe, che perdiamo il filo.

In questo forse Giancarlo ha ragione nel suggerire a Mimì, nel romanzo di Lorenzo Marone, di scrivere. Scrivere è più semplice, ci permette di dire cose che a voce, forse, non saremmo capaci di dire.
Nella scrittura puoi pensare, ragionare, ponderare e pesare le parole. Puoi prenderti il tuo tempo, domare l’emozione e non farti distrarre da due occhi che ti scrutano mentre riversi tutti i tuoi pensieri sulla carta.

Ricevere una lettera, oggi soprattutto, è quanto di più romantico possa concepire. Prevede uno sforzo, emozionale e linguistico. E, cosa bellissima: una lettera si può conservare, custodire e rileggere ancora e ancora.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo:Un ragazzo normale
Autore:Lorenzo Marone
Casa editrice:Feltrinelli
Anno:2018
Paese:Italia
Genere:Narrativa

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