La voglia di raccontare dà voglia di vivere

virgolette aperte
Cosimo era ancora nell’età in cui la voglia di raccontare dà voglia di vivere, e si crede di non averne vissute abbastanza da raccontarne, e così partiva a caccia, stava via settimane, poi tornava sugli alberi della piazza reggendo per la coda faine, tassi e volpi, e raccontava agli Ombrosotti nuove storie che da vere, raccontandole, diventavano inventate e da inventate, vere.

La voglia di raccontare dà voglia di vivereCon Cosimo condivido la voglia di raccontarmi. Non con tutti, né con tanti. Ma quando mi succede qualcosa bello, di esilarante o quantomeno strano so già benissimo a chi lo voglio raccontare. Sarà che dire le cose a voce alta per me le rende più vere, come se in questo modo fossero accadute sul serio; sarà che il rendere partecipi le mie persone preferite di quello che mi succede mi dà un senso di sicurezza.

Certo qualcosa la devo filtrare. Non racconterei mai a mia mamma dell’ultimo colpo di fulmine, ma ripensandoci io non racconterei proprio nulla a mia mamma!

Di queste persone ho la massima fiducia, e un grande peso dò al loro pensiero. È capitato di sentirmi compresa come giudicata, ascoltata come interrogata. La mia opinione su di loro non cambia, godono, e credo godranno sempre, della mia massima stima. Non sono perfetti, come non lo sono nemmeno io. E come chiunque altro sbagliano. Sapersi accettare e perdonare credo stia alla base della vera amicizia.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: Il barone rampante
Autore: Italo Calvino
Casa editrice: Mondadori
Paese: Italia
Genere: Narrativa

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