Semini e raccogli infelicità

virgolette aperte
Cerchi quello che non hai ricevuto da persone che non potranno mai dartelo, semini e raccogli infelicità.

campo di granoIo a Diego Cugia voglio veramente molto bene. E gliene voglio soprattutto per aver inventato l’eroe della mia adolescenza: Jack Folla. Andatelo a cercare, all’interno di questo sito o altrove, non vi deluderà!

La citazione dalla quale prendo spunto oggi è tratta da Nessuno può sfrattarci dalle stelle e credo mi abbia colpita perché il cercare (qualcosa? qualcuno?) è stata la costante della mia vita. Se dovessi descrivermi in quattro parole direi di essere Una donna alla ricerca! Già ma di cosa? Dipende. Di tante cose e di nessuna in particolare. Credo che quello che mi freghi sia l’estrema ambizione: ho un lavoro, ne voglio uno più stimolante. Sono in viaggio, penso già alla prossima meta. E questo si riflette anche nelle persone che frequento, nelle quali cerco quello che mi manca e che desidero. Forse non sarà propriamente un seminare e raccogliere infelicità, ma un certo livello di frustrazione me lo provocano.

La vera domanda poi è: sarò mai capace di essere veramente appagata da qualcosa se continuo a concentrare la mia attenzione sul prossimo, sul domani, perdendomi l’oggi? Voglio credere che ad un certo punto arriverà la persona che saprà bastarmi. Il lavoro che mi farà sentire realizzata. Il figlio che assorbirà tutte le mie energie e non mi lascerà il tempo di pensare a cosa mi manca. Forse me la sto solo raccontando, ma l’ambizione va a braccetto con l’ottimismo, quindi lasciatemi illudere in pace!

E anche adesso che la mia autostima sta lentamente migliorando, quando qualcosa non va per il verso giusto o non mi sento ricambiata in un sentimento penso immediatamente di non essere abbastanza. Abbastanza divertente, abbastanza magra, abbastanza bella. Abbastanza intelligente o socievole. Abbastanza.
Non è davvero una bella sensazione. E se all’inizio pensavo fossero gli altri a farmi sentire così, chi non mi voleva o mi rifiutava, ora credo di essere stata io a permetterglielo, e di essermi addossata responsabilità che non avevo. Diciamo che anche ora che l’ho capito mettere in pratica questa nuova consapevolezza non sarà così facile, ma dicono che ammettere di avere un problema è il primo passo per risolverlo, no?

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: Nessuno può sfrattarci dalle stelle
Autore: Diego Cugia
Casa editrice: Mondadori
Genere: Narrativa 

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