Semplicemente, iniziò a piangere

virgolette aperte
Semplicemente, senza che un solo angolo del suo volto si muovesse, e assolutamente in silenzio, iniziò a piangere, in quel modo che è un modo bellissimo, un segreto di pochi, piangono solo con gli occhi, come bicchieri pieni fino all'orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia di troppo alla fine li vince e scivola giù dai bordi, seguita poi da mille altre, e immobili se ne stanno lì mentre gli cola addosso la loro minuta disfatta.

Semplicemente, iniziò a piangereSolo una volta ho visto piangere mio papà, e credo sia stata una delle cose che mi abbia fatto più male in assoluto. Nella mia famiglia noi figli siamo sempre stati trattati come qualcosa da proteggere, sempre e comunque. Non importa che avessimo 10 o 20 o 30 anni, siamo sempre stati tenuti nella bambagia. I problemi di lavoro, di salute, le malattie dei nonni sono sempre state affrontate dai grandi di casa, lasciando a noi figli la libertà di non doverci preoccupare. Di questo non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori. Quando però un’emozione si insinua tra le rughe del volto, soprattutto se è causata da un dolore, è difficile da reprimere per essere vissuta lontano da occhi indiscreti. Ed è proprio in un momento simile che ho visto una lacrima rigare il volto di mio padre. Lacrima che non ha fatto in tempo a raggiungere il mento che già mio papà aveva lasciato la stanza. In quel momento mi sono sentita pietrificata, non avendo precedenti mi sono trovata impreparata a gestire la situazione e non ho fatto nulla. Probabilmente ho perso una grande occasione. Un’opportunità di fare un passo avanti nel rapporto con mio padre e di cambiare, seppur di un centimetro, le dinamiche famigliari. Non ho mai vissuto questo tenerci lontani da certe situazioni come una mancanza di fiducia, piuttosto come un tentativo di protezione. Il fatto è che questo atteggiamento ormai si è consolidato in abitudine, e anche ora che in famiglia siamo tutti adulti continuiamo a non condividere certe situazioni o argomenti. Arriverà di certo un punto di rottura, un momento in cui noi figli dovremo fare un passo in più e farci carico delle cose difficile, serie, adulte. Come sapremo gestirle è tutto da vedere.

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Titolo: Castelli di rabbia
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Feltrinelli
Anno: 2012
Paese: Italia
Genere: Narrativa

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