Mi spaventa molto questa situazione. E voglio pensare di avere sempre la forza di uscirne. Di non adagiarmi. Di non farmi bastare l’amore di lui. In trentadue anni almeno sono riuscita a non accontentarmi mai, a cercare sempre la felicità anche quando significava dover attraversare prima la tristezza. Le mie però sono state sempre decisioni tutto sommato facili, senza ripercussioni su figli, case, cani… Solo io e lui, al massimo il dispiacere della mamma. Non posso dire come mi comporterò in futuro. Ultimamente ogni volta che credo di conoscermi un po’ mi capita qualcosa che spazza via le mie certezze e mi scopro migliore, a volte peggiore, comunque diversa. Crescendo vorrei portare con me questa dose di egoismo che finora mi ha fatto scegliere sempre me stessa. Non senza sofferenza, non senza sensi di colpa. Arriverà il momento in cui al primo posto ci sarà qualcun altro, e io dovrò accontentarmi di un secondo posto. Spero che il nostro bene coincida e che la felicità dell’uno sarà il benessere dell’altra. Una risposta che non sia una, forse ingenua, speranza al momento non ce l’ho.
Mi piacerebbe ascoltare da qualcun altro come ha saputo gestire questo fragile equilibrio.