Conoscersi da adulti significa avere molto più da offrire!

virgolette aperte
Alle volte, per andare in un posto, si devono seguire zig-zag e serpentine e ci si deve prendere tutto il tempo che occorre. Più di quanto non sembri necessario. E, pure se i chilometri da percorrere sono pochi, se davvero si vuole arrivare fino alla meta, si deve essere pronti alla pazienza.

Conoscersi da adulti o crescere insieme?
C’è un’enorme differenza!
Certo, se mi chiedessero a che età vorrei incontrare il mio principe azzurro, conoscere il mio migliore amico, assaggiare il mio cibo preferito o trovare il lavoro dei miei sogni, risponderei senza ombra di dubbio: il prima possibile.

Il fatto di non aver ancora vissuto almeno una delle tappe scritte sopra mi fa pensare che ci arriverò più pronta. Più pronta a donarmi, a lasciarmi andare, e anche più pronta a ricevere quello che mi merito.

Non so se me la sto raccontando ma credo che sia vero che prima del principe sia necessario baciare qualche rospo. Qui siamo un po’ oltre il qualche, quindi vediamo di darci una mossa!

Anche con gli amici una riflessione va fatta. Sono legatissima alle mie amiche storiche, la compagna di banco, la vicina di casa che mi ha visto crescere e con la quale ho scambiato le prime confidenze… 

Dopo i trenta però ho scoperto un’affinità particolare con alcune persone comparse nella mia vita tardi, con le quali ho ovviamente condiviso meno esperienze e non ho ricordi, ma che per carattere o alchimia hanno catturato la mia attenzione.

Conoscersi da adulti per me significa avere molto più da offrire, nonché tantissimo da raccontare.

Se poi penso che il mio piatto preferito potrei doverlo ancora assaggiare mi si accendono le papille gustative. La prima volta che ho assaggiato la cucina cinese non mi è piaciuta, oggi vivrei di ravioli!

Ho scoperto il gin solo un paio d’anni fa ed è stato amore. Quindi chissà quali e quante sorprese mi riserva il futuro.

Citando Abramo Lincoln: “Se avessi a disposizione otto ore per abbattere un albero ne passerei sei ad affilare l’ascia”, io sto affilando la mia ascia, sto sperimentando, conoscendo, studiando. L’obiettivo? Farmi trovare pronta per quello che, sono certa, arriverà.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: Senza volo: storie e luoghi per viaggiare con lentezza
Autore: Federico Pace
Genere: Narrativa

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