Mi impiastricciava i pensieri

virgolette aperte
La bocca di Jun Rail non ti lasciava in pace. Ti trapanava la fantasia, semplicemente. Ti impiastricciava i pensieri.

bocca maschileLa mia, o meglio il mio, Jun Rail è M. E la bocca che non mi lascia in pace è senz’altro la sua. Una bocca che ho voglia di sfiorare, accarezzare, baciare. Una bocca che sa fare e dire tante cose molto interessanti.
M. è limpido, giovane e buono. Ancora non sono sicura, voglio sentire la mia pancia cosa dice prima di espormi, ma già le dita fremono all’idea di rispondere ad un suo messaggio.
M. sa di freschezza, di voglia di osare. Di un giro in moto con il vento nella maglietta, guidando verso il mare. Di profumo di salsedine e di gin fizz in spiaggia.

Mi sa che voglio piacergli, anche se non so ancora quanto lui piace a me.

Poche righe per parlare di M., poche come i giorni trascorsi da quando lo conosco, poche come le mie certezze, di certo non poche come le qualità di questo magnifico ragazzo.

Se non resisti alla curiosità e vuoi leggere il libro che ha ispirato questo post segui il link!

Titolo: Castelli di rabbia
Autore: Alessandro Baricco
Casa editrice: Feltrinelli
Genere: Narrativa

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